Titolo opera: Spazio - utile
Codice: 038A
Artista: L'Acqua Enzo (1938) Savona
Anno opera: 1979
Nazione: Italia
Supporto: legno
Tecnica: litografia 4/10
Dimensioni: 50x70
Stile: concettuale
Corrente artistica: contemporanea
Stato conservazione: presenza di muffa
Ubicazione opera originale: Parma
Biografia:
Enzo L’Acqua e nato nel 1938 a Savona, dove vive e lavora. A metà degli anni Sessanta inizia la sua ricerca sui materiali dedicandosi in particolare alla ceramica e presenta sue opere al Centro d’Arte e Cultura Il Brandale di Savona, diretto da Stenlio Rescio.
Nel 1976 espone “Tessuti in ceramica”, nella Galleria Il Punto di Remo Pastore a Calice Ligure e a Lione.
Nel 1979 Enrico Crispolti lo invita a Gubbio 79 ed espone con la mostra “Opere e materiali”, a Gubbio.
Nel 1987 inizia a lavorare con il gallerista Mauro Valente e partecipa ad importanti manifestazioni internazionali d’Arte a Bologna, Bari, Madrid, Nizza, Colonia, Firenze.
Negli anni Novanta presenta personali alla Galleria Otalia a Parigi; con Il Circolo degli Artisti ad Albissola Marina; partecipa alla mostra “Gli Artisti e la ceramica” organizzata prima a Villa Gavotti, Albisola Superiore e poi a Milano. Collabora con Oscar Albrito alla realizzazione Albisola ‘90, “Progetto, struttura, segno nel linguaggio ceramico”, all’edizione di Paraxo 92 ad Andora. Nel 1994 viene invitato ad esporre nel castello di brunnemburg a Merano; alla galleria Romberg di Latina; a “RIPA Arte ‘96” di Roma; ad “Arteuropa” a Ginevra. Nel 1999 espone a Tokio con il pittore Juan Segura, al Museo Saarijarvi; alla galleria Punainen di Paia-Viitasari al KulturSimposium di Vilak e nel 2000 Germano Berlingheri lo invita alla Mostra “Ordinamento sensibile” ad Aosta.
Enzo L’Acqua commenta:
IL mio interesse per l'arte contemporanea mi porta ad iniziare, nella seconda metà degli anni '50, lo studio dei più importanti e rivoluzionari movimenti artistici nati dopo la fine della seconda guerra mondiale.
La successiva sperimentazione mi permette il tentativo di applicare nei miei lavori le teorie che mi hanno maggiormente interessato.
Negli anni '60 frequento assiduamente Albissola Marina e le sue storiche fornaci, dove operano, in stretta collaborazione con gli artigiani locali, i più importanti artisti delle emergenti avanguardie.
E' una forte contaminazione e una esperienza che condiziona le mie scelte artistiche future.
Negli anni successivi è fondamentale e culturalmente formativa la frequentazione del centro culturale "il Brandale", diretto dallo studioso e critico Stelio Rescio, particolarmente interessato alle più innovative ricerche artistiche del momento e ai cambiamenti sociali che avvengono in quel periodo storico.
nei primi anni '70 inizio una ricerca approfondita sulla ceramica e successivamente su altri materiali (tessuto, legno e vetro), con un particolare interesse alle relazioni tra materia e segno e il processo che fonde la stessa configurazione del linguaggio.
I materiali usati, che si possono definire "archetipi", (da archè: principio, origine, forma) costitutivi delle arti primarie, mi hanno reso possibile lo sviluppo di una ricerca e di un percorso artistico dove manualità, gestualità a realizzazione di forme semplici, mi hanno avvicinato a quella forte arcaicità dei predecessori dei pittori di Lascaux.
Sono esperienze che condizionano fortemente i miei successivi lavori pittorici.
In questo ambito di ricerca hanno influito alcune riflessioni sulle teorie di Jung, sugli "archetipi dell'inconscio collettivo", che, attraverso immagini primordiali capaci di rigenerarsi per forza autonoma, ma percettibili nella coscienza e provenienti da una matrice inconscia comune a tutti i popoli, senza distinzione di tempo e di luogo, hanno chiarito e rafforzato, le scelte fatte in questi lunghi anni di lavoro. Enzo L'Acqua
MOSTRE PERSONALI
1974 Circolo degli Artisti, Albissola Marina (SV)
Galleria Arte Tre, Genova Pegli
1976 Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona
Galleria Il Punto, Calice Ligure (SV)
1977 Studio d’Arte Il Moro, Firenze
Studioerre, Cuneo
1978 Galleria Nove Colonne, Trento
1979 “Gubbio 79-Opere e Materiali” Palazzo Consoli, Gubbio
“Gubbio 79 -Intervento urbano”, Gubbio
1980 Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona
Spazio Alternativo, Roma
1982 Centro d’Arte e Cultura il Brandale, Savona
1985 Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona
“Expo Arte Bari 85”, Bari
Galleria San Michele, Savona
1986 Centro d’Arte e Cultura Il Brandale, Savona
1987 Valente Arte Contemporanea, Finale Ligure (SV)
“Expo Arte Bari 87” Bari -Valente Arte Contemporanea, Finale ligure (SV)
1988 Galleria San Biagio, Matera
1989 Studio B2, Genova
Circolo Bellas Artes, Palma di Maiorca (Spagna)
1990 Galleria Otalia, Parigi (Francia)
Comune di Spinea - Patrocinio Regione Veneto e Provincia di Venezia
1991 Circolo degli Artisti, Albissola Marina (SV)
H. Corona, Palma di Maiorca (Spagna)
1995 Tempo Reale, Associazione Culturale, Brunnenburg, Tirolo
“Opere su carta” - Galleria Osemont, Albissola Marina (SV)
1997 Circolo degli Artisti, Albissola Marina (SV)
1999 Galleria “Insula”- Isola (Slovenia)
“Enzo L’Acqua in Japan” a cura della DaimlerChrysler Aerospace Tokio (Giappone)
MOSTRE COLLETTIVE
1974 “Circolo Artisti” - Albissola Mare
Galleria Civica “Il Rondò” -“Ceramiche” - Imperia
1975 Studio Rotelli “Opere 30x30” - Finalborgo (SV)
Galleria Arte Tre “L’Acqua -Malmignati-Mondino - Genova Pegli
“Presenze” Galleria Il Brandale -Savona
1976 “Artisti a Calice Ligure” - Comune di Calice Ligure (SV)
“Artisti nella Ceramica” -Museo della ceramica - Albissola Marina (SV)
“Mestieri d’Arte” - Centro Internazionale di Brera - Milano
“Notizie da Savona” - StudioErre - Cuneo
1977 “Pozzo Garitta -ambiente” - Comune di Albissola Marina (SV)
“Terra”(performance) - Museo della ceramica - Albissola Marina (SV)
“Tre artisti - tre materiali” L’Acqua-Modena-J:Wall” - CityBank - Milano
“Artisti nella Riviera di Ponente - Comune di Savona
“Ricerche e tendenze attuali” - Comune di Savona
1978 “Tissu et crèation - la texture” - E.L.A.C. - Lione (FRANCIA)
1979 “Expo Arte 79” - Bari Centro d’arte e cultura - Il Brandale -Savona
“Rassegna gruppi autogestiti in Italia” - Studio d’Arte Il Moro -Firenze
“Brandale - estero” - Museo di Campinas (Brasile)
“Brandale - estero” Istituto di Cultura Italiano - San Paolo (Brasile)
“Tre giorni d’arte” - Comune di Ciserano (BG)
1981 “Gruppo Minimo” Galleria GS2 - Caserta
“Expo Arte 81” - Bari - Galleria GS2 - Caserta
“I luoghi della materia” - Comune di Bergeggi
“La terra e il fuoco” - Istituto d’Arte - Roma
“L’arte fa’ spettacolo” - Fortezza Priamar - Savona
1982 “Arteder 82” - Bilbao (Spagna)
“Biennale Citta’ di La Spezia” - La Spezia
“Ceramica, ricerca oggi” - Museo della ceramica - Albissola Marina (SV)
Galleria Borgogna - Milano
1984 Atelier 2TS - Comune di Savona - Savona
1985 “Preistoria trasparente” Biblioteca Civica - Varazze (SV)
“Brandale proposte” - Comune di Celle ligure (SV)
“Expo Arte 85” - Bari - C.D.A. San Vito dei Normanni
“Premio Sulmona” XII^ Mostra nazionale arte contemporanea - Sulmona
1986 “Expo Arte 86” - Bari - Valente arte contemporanea - Finale Ligure (SV)
“Arco 86” - Madrid - Valente arte contemporanea - Finale ligure (SV)
“Arte fiera Bologna 86” - Valente arte contemporanea - Finale ligure (SV)
“Art jonction international 86” Nizza(Francia) - Valente arte contemporanea.
Finale Ligure (SV)
“Presenze di artisti negli anni 80 nelle fornaci albissolesi” - Museo della ceramica
-Albissola Marina (SV)
1987 “Del Pezzo - Dorazio - L’Acqua” - Galleria Peira - Bra (CN)
“Atlante” - Galleria Unimedia - Genova
“SIAC Firenze 87” - Valente arte contemporanea - Finale Ligure (SV)
“Vedere con mano”- Fondazione Savonese per la mano - Comune di Savona
“Identità per l’arte,percorsi sull’arte europea del dopoguerra - Provincia di Savona
“Colombo e C.,in attesa del 92” - Provincia di Savona
“Itaca può attendere” - Galleria Romberg - Cisterna di Latina
1989 “Fiera internazionale d’arte moderna” - Genova - Valente arte contemporanea
Finale Ligure (SV)
“Arte fiera Bologna 89” - Padiglione Ceramica - Patrocinio Provincia di Savona
1990 “Dal bianco al nero” Galleria Sacripanti - Cantu’ (CO)
“Arte Studio 90” - Matera
“Albisola 90, progetto, struttura, segno, nel linguaggio ceramico” - Museo d’Arte
Contemporanea - Albissola Marina (SV)
“Gli artisti e la ceramica” - Villa Gavotti - Albisola Superiore (SV)
“Gli artisti e la ceramica” -Refettorio delle Stelline - Milano
1991 “Arte fiera 91” -Bologna - Galleria Otalia - Parigi
1992 “Paraxo 92” Andora (SV)
“L’Acqua - Nicastro - Rotella - Scrofani - Galleria Pontorno - Cairo Montenotte (SV)
1993 “Arte fiera Bologna 93” Studio Boj - Albisola Superiore (SV)
1994 “A schema libero” - Galleria Romberg . Latina
1995 “La nave dei folli” - Galleria Romberg - Latina
“Art Cologne” - Colonia (Germania) - Valente arte contemporanea
Finale Ligure (SV)
1996 “Albisola Vola”(12 aquiloni -1980) - Comune di Albissola Marina (SV)
“Carte monete” - Galleria Giulia - Roma
“Ripa Arte 96” - Roma Galleria Romberg - Latina
“Mela-male” - Convegno FAO ‘96” - Palazzo Esposizioni - Roma
“Ceramiche in galleria” - Museo Trucco - Albisola Capo (SV)
“Golfo Mistico” - Galleria Romberg - Latina
1997 “Arteuropa” - Ginevra - Galleria Romberg - Latina
Genovantasette - III^ edizione lessicoccidentale,”Calliope ed Erato”
-Galleria Ellequadro -Genova
“Viaggio nella creatività” - Padiglione Autorità Portuale - Savona
1998 “Ceramiche 98” - Circolo Artisti - Albissola Marina (SV)
“Ceramiche 98” - Palazzo Comunale Celle Ligure (SV)
“Trasparenze” - Palazzo Ducale - Genova
“Incontri” - Cascella, Giannicci, L’Acqua, Mustica, Rossello, Segura -
Circolo degli Artisti Albissola Marina (SV)
1999 “10 anni più 10” -Ellequadro Arte contemporanea - Genova
“Le maschere di Ubaga” - Palazzo Comunale - Pieve di Teco (IM)
“Arte Italiana in Finlandia”:
- Museo Saarijarvi - Saarijarvi
- Galleria Punainen.Paja - Viitasaari
- Museo Neli Markka - Alajarvi
- Museo di Keuruu - Keuruu
“Badbleiberg - Kultursimposium” - Mittwoc - Vilack (Austria)
2000 Regione Autonoma Valle d’Aosta - “Ordinamento sensibile” Tour fromage – Aosta
PERCORSI E OPERE
Dalla fine degli anni ’60 e per tutto il decennio degli anni ’70 l’artista ha lavorato prevalentemente con la ceramica, rispondendo dunque a quei richiami che la cultura espressiva di Albisola porta con sé. La scelta di alcuni elementi archetipi come la terra, il legno, il ferro, il tessuto, determina l’operatività dell’artista che è appunto sempre legata alla fisicità del materiale utilizzato di volta in volta. L’Acqua ha guardato Lucio Fontana e il suo gesto primario, Antoni Tapies e i suoi materiali, Paul Klee e la sua ripartizione dello spazio e del colore, per approdare ad una propria poetica di lavoro dove la frammentazione e la ricomposizione sono peculiarità fondamentali, insieme ai concetti di spazio e di tempo.
FRAMMENTI 1968 - 1974
Materia - terra: da questo fondamentale nucleo è iniziato il percorso operativo dell’artista che rispetta sempre le qualità fisiche degli elementi utilizzati e, in questo caso, ne ha evidenziato una certa peculiarità, la frammentazione. La terra si può rompere e poi ricomporre, con essa si possono costruire degli elementi e tale sua caratteristica è diventata motivo di ricerca per l’artista. L’Acqua ha eseguito una sorta di ‘operazione di scrittura’ della terra, poiché ha prima prodotto delle fratture, che disegnano un tracciato a sé stante, sulle quali ha inciso segni lineari che rimandano al principio della costruzione, come ad esempio la linea retta, per poi infine ricomporre questi elementi frammentati su un piatto nero.
L’artista ha così ‘ messo in scena, o meglio, ‘scritto’ contemporaneamente le due azioni di rompere e di ricostruire. Osservando la cromia delle opere è immediato il richiamo alle antiche ceramiche etrusche e greche testimoniando come l’attenzione di L’Acqua per la storia sia sempre viva. Ricordiamo infine che questo ciclo di lavori era stato preceduto da ‘frammenti di carta’: l’artista strappava la materia cartacea e la ricomponeva su degli elementi geometrici di carta.
PROGETTO - OGGETTO: 1973 - 1980
L’intento dell’artista è qui di privilegiare e filtrare il momento riflessivo nei propri processi espressivi. Egli così ci presenta insieme sia il progetto dell’opera scultorea da creare che l’oggetto realizzato: la prima fase, attuata su carta o su tela, è l’idea, il principio del lavoro, e ci informa sulla misura, sul colore e sulle varianti costruttive dell’oggetto, segnate su fronte, lato e base; il secondo stadio è l’oggetto in ceramica, ovvero la realizzazione, la materia formata, scavata e colorata. L’artista ha scelto per le sue sculture in terracotta forme geometriche pure, come ad esempio il cubo, la sfera, la piramide, e colori cromaticamente neutri e poveri, come la ramina o il manganese, per porre immediatamente il fruitore nella condizione di analizzare, osservare, comprendere l’opera piuttosto che ancorarlo al piacere durante la contemplazione della bella forma in ceramica. Scavare, svuotare e rilevare una parte sono operazioni che si effettuano principalmente nella scultura e che L’Acqua ha invece concettualizzato e applicato alla ceramica.
TESSUTI 1973 - 1980
La ricerca espressiva dell’artista prosegue nel plasmare e nel tradurre la sua esperienza percettiva del reale, la quale passa sempre attraverso una fase di razionalizzazione e di ordinamento.
In questa serie di lavori in ceramica è l’intreccio del tessuto, con i suoi fili di trama e di ordito, che suggerirà più tardi all’artista di assumere questa rete di linee ortogonali per le sue opere pittoriche.
In “Tessuti” vengono usati i seguenti materiali: la terra liquida, il tessuto, le piastre in terracotta. Secondo L’Acqua esiste uno stretto rapporto tra il tessuto e la ceramica, poiché i due materiali possiedono in comune alcune caratteristiche, come la manipolibilità e la possibilità di assorbire un liquido. Il tessuto è stato quindi immerso dall’autore nella terra liquida, lasciandolo assorbire quella parte massima necessaria per la lavorazione e divenendo così un nuovo corpo fatto di terra e tessuto, per poi soffiarvi aria compressa in modo da eliminare tutte le eccedenze di terra assorbita e far riemergere la griglia tessile che la fisicità del tessuto consente e che gli è tipica come l’appendere, l’addobbare, il lacerare, il cucire, ricucire, il legare e il tendere. Per rendere la tramatura più resistente, il tessuto è stato infine ricoperto con la ‘cristallina’, che in cottura diviene materiale vitreo saldando il tessuto alla piastra. Quest’ultima non è stata considerata da L’Acqua solo come supporto per le sue azioni, usandone la superficie, gli spigoli e il lati, ma è un elemento fondamentale che diviene soggetto in opere come “Segno/materia”, dove la piastra in terracotta viene usata sia come ‘pagina’ su cui imprimere la trama del tessuto, il quale viene in parte cancellato da quel medesimo corpo nuovo. In “Cancellare” del ’79 L’Acqua ha espresso il concetto di tempo in due diversi modi: il primo determinato da una divisione dello spazio mediante una rete che ne rappresenta l’appropriazione mentale; l’altro dal gesto, che è verifica soggettiva e concreta di uno spazio vissuto. Infine nel lavoro “Texture”, formato da nove piastre in terracotta su cui sono state disposte le lettere che formano la parola “texture” (ottenute dalla fibra tessile) vengono ‘illustrati’ tutti gli elementi che il termine letteralmente significa e cioè tessuto, intreccio, trama, superficie, composizione, forma.
SPAZIO UTILE 1979 - 1980
L’artista lavora ora con il metallo, un materiale non manipolabile, spostando dunque il suo ‘fare’ dalla gestualità e dall’immediatezza ad una fase operativa di progettazione e di riflessione. L’Acqua recupera dei residui di lastre metalliche, ‘stridi’, e su di esse traccia delle figure geometriche, a volte ridefinendo in tal modo uno spazio utile. La forma e le dimensioni delle lastre utilizzate hanno suggerito all’artista una serie di figure piane, che diventano modelli teorici, campi di proiezione speculativa per il riutilizzo del metallo, assunto come materiale in sé, e quindi ‘trattato’ al di fuori del suo normale uso nell’attività produttiva. La scelta delle figure geometriche da parte dell’artista risponde ad un criterio di bellezza a loro intrinseca, esistente nella loro stessa logica costruttiva, perché ”sono sempre belle in sé” secondo l’affermazione di Platone. L’artista ha poi utilizzato, per disegnare i suoi ‘spazi utili’, delle xilografie riproducenti diverse ‘anime di albero’ poiché la matrice derivava da scarti di legno di vario tipo.
Con gli “Spazi utili” si assiste dunque alla convivenza di un segno naturale e di un segno tecnologico, all’appropriazione della natura attraverso le tecniche.
TRAME DEL TEMPO - ANNI 80
Il punto di partenza di questo ciclo di opere è il lavoro attuato tra il 1973 e l’80 sul tessuto, con la rete di linee ortogonali, e l’elemento del modulo, che compone e costruisce le cose. “Trittico” (1980) è l’opera che testimonia il trasferimento della progettualità sulla superficie pittorica: qui il disegno sulla tela si mostra come ideazione/prosecuzione del/nel telaio esterno la pittura si presenta con i suoi colori primari e complementari. Realizzando l’opera prima come un vero e proprio telaio dove la tela dipinta è tirata/legata alla cornice, come in “Quadrato”, “Triangolo”, poi operando in maniera tradizionale (tela intelaiata su cornice), l’artista divide lo spazio della tela per linee ortogonali ridefinendolo sia come spazio di misura che temporale attribuendogli dei ritmi: da qui il nome “Trame del tempo”. All’interno di questa rete prima ideata e poi costruita, alcuni spazi della superficie pittorica sono stati lasciati liberi per unirvi delle linee casuali che determinano una nuova frammentazione, un segno di sregolatezza che ci indica un cambiamento, un consumo. In questo ciclo di lavori si possono quindi leggere due fasi diverse del concetto di tempo: quella legata alla divisione rigorosa, ordinata, scandita di uno spazio (momento astratto) e l’altra che richiama il trascorso, il vissuto del medesimo spazio (momento empirico). La superficie pittorica diviene allora anche muro, sia materialmente per la preparazione della tela con polveri che idealmente poiché i segni del tempo vi si vengono a depositare. Ritorna evidente l’idea della frammentazione che lega questi lavori a quelli iniziali, “Frammenti di terra”.
IGUVIUM 1986- 1988
Pietra, modulo, asimmetria, architettura sono gli elementi peculiari di questo ciclo di opere. L’osservazione delle costruzioni umbre, dove pietra e mattone sono moduli costruttivi ricorrenti, e delle strade romane, dove le pietre rettangolari erano poste in maniera asimmetrica, ha portato l’artista ad elaborare la trama compositiva presente in queste opere. Già nei lavori “Progetto - Oggetto” venivano evidenziate le due fasi di progetto e di realizzazione, che ora di nuovo diventano argomento d’interesse per l’artista. E’ infatti qui presente l’idea del modulo, che porta alla determinazione di uno stato architettonico, recuperando e facendo convivere l’idea progettuale e quella esecutiva. Ma la composizione sembra ora voler fuggire ad un assetto simmetrico e regolare per dirigersi verso una costruzione più libera e spontanea, pare lasciare la dimensione razionale per quella inconscia, anche se il modulo rettangolare o quadrato della tela che la circonda la riporta sempre all’interno di un ordine.
ANNI 60 E TAVOLE GEOMANTICHE 1990
Alcune forme ceramiche elaborate da Albrito sono state decorate da un gruppo di artisti: Bruzzone, Dorazio, L’Acqua, Nicastro, Piattella, concependo l’opera ceramica come un foglio di carta su cui apporre il proprio segno. In questo lavoro L’Acqua si è ispirato alla geomanzia, ovvero alla tecnica divinatoria di molte religioni antiche consistente nel ricavare pronostici da segni tracciati sulla terra, attività quest’ultima molto vicina alle scelte espressive dell’autore che nel’77 effettuava performances nell’ambito della rassegna “Oper (e) azioni di terra”, tracciando direttamente segni sulla terra (“Gioco in terra”, 1977). Nelle “Tavole geomantiche” L’Acqua ha così immaginato e disegnato un suo territorio magico, dove si ripresenta la composizione a trama ma in modo più libero, spontaneo, dinamico, segnalandoci insieme agli “Iguvium” un’importante fase di passaggio nel suo iter lavorativo che lo porterà alle strutture asimmetriche.
STRUTTURE ASIMMETRICHE 1992 - 1997
Una pittura sempre molto materica e una maestria coloristica sono alla base delle recenti opere di L’Acqua, le “Strutture asimmetriche”. La tela è diventata ora uno schermo su cui proiettare incroci di linee, angoli tangenti, percorsi geometrici che in parte vengono definiti per poi lasciarli dissolvere nella cromia/fondo dominante. Il concetto di tempo è nuovamente presente in due dimensioni, poiché le strutture sembrano richiamare sia una costruzione già ben definita che ancora in via di elaborazione: tracce di completezza e di incompiutezza convivono dunque nella stessa composizione espressiva. Tali condizioni sono presenti anche nei nostri processi mentali in cui progettiamo la definizione/conclusione di alcune idee che
si trovano ancora allo stato nascente. Le “Strutture asimmetriche” possono essere dunque lette come metafore dei nostri pensieri e del loro evolversi, i quali cercano delle linee di trasformazione e di conduzione tra il proprio immaginario e il reale. Una pittura instabile e pulsante, quella di L’Acqua, che si insinua nei sentieri vitali e che ci conferma fino ad oggi come la sua ricerca espressiva attraversi sempre dei nodi principali: i concetti di tempo e di spazio, di frammentazione e di composizione. Esperienze che recentemente l’artista ha voluto sperimentare anche sul vetro.
Titolo opera: s.t.
Codice: 038B
Artista: L'Acqua Enzo (1938) Savona
Anno opera: 1994
Nazione: Italia
Supporto: carta
Tecnica: mista
Dimensioni: 19x19 cm con passeparteau vergata avorio 36,5x51 cm
Stile: concettuale
Corrente artistica: contemporanea
Stato conservazione: buono
Ubicazione opera originale: Parma
Descrizione: originale firmato dall’autore
Titolo opera: s.t.
Codice: 038H
Artista: L'Acqua Enzo (1938) Savona
Anno: 1976
Nazione: Italia
Supporto: terracotta
Tecnica: ceramica
Dimensioni: 17,5x17,5x17,5
Stile: concettuale
Corrente artistica: contemporanea
Stato conservazione: buono, da incollare un piccolo pezzo tubolare al centro dell’opera
Ubicazione opera originale: Parma
Descrizione: opera firmata dall’autore
Titolo opera: Inguvium
Codice: 038C
Artista: L'Acqua Enzo (1938) Savona
Anno: 1986
Nazione: Italia
Supporto: carta con passeparteau vergata avorio
Tecnica: matita
Dimensioni: 48x33
Stile: concettuale
Corrente artistica: contemporanea
Stato conservazione: buono
Ubicazione opera originale: Parma scLF
Descrizione: originale firmato dall’autore
Titolo opera: Progetto n.1/ A
Codice: 038D
Artista: L'Acqua Enzo (1938) Savona
Anno: 1976
Nazione: Italia
Supporto: carta
Tecnica: matita
Dimensioni: 52x52
Stile: concettuale
Corrente artistica: contemporanea
Stato conservazione: non buono
Ubicazione opera originale: Parma scL C
Descrizione: originale firmato dall’autore
Titolo opera: Progetton.1 9/C
Codice: 038E
Artista: L'Acqua Enzo (1938) Savona
Anno: 1976
Nazione: Italia
Supporto: carta
Tecnica: matita e acquerello
Dimensioni: 52x52
Stile: concettuale
Corrente artistica: contemporanea
Stato conservazione: non buono
Ubicazione opera originale: Parma scLC
Descrizione: originale firmato dall’autore
Titolo opera: Progetto n. 15/B
Codice: 038F
Artista: L'Acqua Enzo (1938) Savona
Anno: 1976
Nazione: Italia
Supporto: carta
Tecnica: matita e acquerello
Dimensioni: 52x52
Stile: concettuale
Corrente artistica: contemporanea
Valore:
Stato conservazione: non buono
Ubicazione opera originale: Parma scL C
Descrizione: originale firmato dall’autore
Titolo opera: Progetto n. 12/B
Codice: 038G
Artista: L'Acqua Enzo- Savona
Anno: 1976
Nazione: Italia
Supporto: carta
Tecnica: matita e acquerello
Dimensioni: 52x52
Stile: concettuale
Corrente artistica: contemporanea
Valore:
Stato conservazione: buono
Ubicazione opera originale: Parma scL C
Descrizione: originale firmato dall’autore